Non ci resta che piangere

Nella campagna toscana, durante l'estate del 1984, il bidello Mario e l'insegnante Saverio si trovano fermi presso un attraversamento ferroviario, in attesa che il treno passi. I due sono amici e si confidano reciprocamente. Tra le varie cose di cui parlano, Saverio esprime la sua preoccupazione per sua sorella Gabriella. L'attesa si protrae e decidono di imboccare una stradina tra i campi. Dopo un po', l'auto si guasta e rimangono bloccati in mezzo alla campagna. La sera arriva e comincia a piovere. I due trascorrono la notte in una locanda, riuscendo a trovare un posto in una stanza già occupata da un'altra persona.